sabato 20 marzo 2010

C' era una volta la Juventus (FONTE: www.ju29ro.com")


DA: www.ju29ro.com


Noi tifosi, unici custodi del passato

Esiste una differenza fondamentale tra l'essere un giocatore della Juventus o da Juventus.
Noi non siamo solo una squadra di calcio, dietro di noi abbiamo una storia importante che solo negli ultimi anni, con la truffa e l'inganno, gli schiavi di sempre hanno cercato di infangare.
La Juventus è un'idea, è fede allo stato puro, è compagna di notti insonni, leggenda scritta sui campi di tutto il mondo da Uomini che hanno incarnato quello spirito combattivo che tutti ci invidiavano.
La Juventus era quella squadra che veramente non mollava mai, composta da UOMINI che sul 3 a 0, in pieno recupero, si mettevano le mani tra i capelli per un gol mangiato.
Milioni di persone si sono innamorate di quella Maglia per come veniva onorata da chi la indossava.
Nel nostro passato non ci sono solo vittorie, anzi, soprattutto in campo europeo, con attenzione particolare alle finali, abbiamo un saldo molto negativo... ma ogni volta, pur vedendo gli avversari alzare la Coppa, il grido "JUVE" si è alzato così forte da sovrastare le urla di chi stava gioendo dall'altra parte. Stavolta no, la sconfitta con l'onesto Fulham ci ha annichilito togliendoci anche quella forza interiore che non ci aveva mai abbandonato. Nel nostro vocabolario esiste il termine sconfitta, ma alla lettera U potevamo trovare Umiltà, Unione, Urla, mai era capitato di leggere UMILIAZIONE. Perché questo è accaduto ieri [giovedì, ndr] a Londra: siamo stati umiliati ed insieme a noi la Storia, gli Uomini che l'hanno scritta, dai ragazzi del Massimo D'Azeglio fino a Moreno Torricelli.
Siamo delusi, arrabbiati, pieni di veleno perché vediamo che in campo nessuno, e ripeto nessuno, ha la forza di spiegare agli altri cosa significhi indossare quella Maglia. In una squadra di Uomini, gente come Melo e Zebina sarebbero stati attaccati al muro, obbligati a fare le valigie e non si sarebbero mai permessi di insultare la Gente che si mette la mano in tasca per seguire un sogno.
In una squadra di Uomini, qualcuno si sarebbe preso la briga di raccontare il passato per far capire che c'è modo e modo di perdere, l'importante è lottare fino a quando il cuore può battere.
Una volta, Boniperti a giocatori che chiedevano un aumento di stipendio, faceva vedere le foto della squadra che aveva vinto lo scudetto l'anno precedente e diceva: "Gli altri hanno festeggiato e tu hai il coraggio di volere più soldi?". Firmavano tutti senza fiatare. Oggi Blanc fa vedere il plastico del nuovo stadio...
Questo è il momento più brutto della nostra vita calcistica: senza memoria storica e tantomeno Uomini che possano tramandarla, senza giocatori, fatte poche eccezioni, che siano degni della Maglia, senza dirigenza, senza progetto, senza società. Però tra un paio di stagioni avremo lo stadio nuovo con i negozi ed i ristoranti... Siamo rimasti Noi, con quel fuoco che ci arde dentro. E' dalla nostra passione che possiamo ripartire, siamo custodi del nostro passato. Ognuno di noi può fare qualcosa di importante cominciando dal non abbassare la guardia.
Io sono tifoso della Maglia e da ieri sera, anche di ognuno di Voi, almeno di quelli che stamattina, svegliandosi dopo una notte tormentata, si sono guardati allo specchio e si sono visti più Gobbi che mai. Ed un pensiero a chi ieri era al Cottage e si è preso gli insulti degli indegni anche per noi.
Io non mollo perché vivo per Lei.

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