venerdì 26 marzo 2010

mercoledì 24 marzo 2010

TRASLOCANDO

Oggi, 24 marzo 2010, è l'ultimo giorno di attività nello studio di Via Crispi 6.
Non nego che pur andando in locali nuovi e più spaziosi, più ergonomici, permarrà sempre un po' di malinconia per questo posto.
Penso che a chiunque prenda nostalgia vedendo posti in cui ha vissuto, pur spostandosi in migliori sistemazioni.
E' vero che non è più adatto a proseguire come intendo io la mia professione...però è qui che ho iniziato..rischiando, lottando, credendoci, e acquisendo piano piano sicurezza e la fiducia dei pazienti che mi hanno seguito.
E ora facciamo rotta su Corso Langhe 41!

domenica 21 marzo 2010

Ogni Maledetta Domenica

Il discorso che il coach Tony D'Amato (Al Pacino) tiene alla propria squadra in crisi prima della finale di Superbowl

Non so cosa dirvi davvero....3 minuti,alla nostra piu difficile sfida professionale...tutto si decide oggi...ora noi o risorgiamo come squadra,o cederemo,un centimetro alla volta,uno schema dopo l altro,fino alla disfatta...Siamo all inferno adesso,signori miei,credetemi...e,possiamo rimanerci,farci prendere a schiaffi,oppure,aprirci la strada lottando,verso la luce...possiamo scalare le pareti dell inferno,un centimetro alla volta....io pero non posso farlo per voi,sono troppo vecchio...Mi guardo intorno,vedo i vostri giovani volti,e penso"Certo ke,ho commesso tutti gli errori che un uomo di mezza età possa fare"...Si perchè io,ho sperperato tutti i miei soldi,che ci crediate o no...ho cacciato via tutti quelli ke mi volevano bene...E da qualche anno,mi da anche fastidio la faccia che vedo nello specchio...Sapete col tempo,con l'età,tante cose ci vengono tolte,ma questo fa,fa parte della vita,xo tu lo impari solo quando quelle cose le cominci a perdere...E scopri ke la vita è un gioco di centimetri,e cosi è il football...Perchè in entrambi questi giochi,la vita e il football,il margine dI errore è ridottissimo,capitelo,mezzo passo fatto un po in anticipo o in ritardo,e voi non ce la fate...mezzo secondo troppo veloce o troppo lenti e mancate la presa...ma i centimetri che ci servono sono dappertutto,sono intorno a noi,ce ne sono in ogni break della partita,ad ogni minuto,ad ogni secondo....IN QUESTA SQUADRA SI COMBATTE PER UN CENTIMETRO...IN QUESTA SQUADRA MASSACRIAMO DI FATICA NOI STESSI,E TUTTI QUELLI INTORNO A NOI...PER UN CENTIMETRO....CI DIFENDIAMO CON LE UNGHIE E COI DENTI,PER UN CENTIMETRO...PERCHE SAPPIAMO,CHE QND ANDREMO A SOMMARE TUTTI QUEI CENTIMETRI,IL TOTALE ALLORA,FARA LA DIFFERENZA FRA LA VITTORIA,E LA SCONFITTA...LA DIFFERENZA FRA VIVERE E MORIRE!!!!E VOGLIO DIRVI UNA COSA,IN OGNI SCONTRO,E' COLUI IL QUALE E' DISPOSTO A MORIRE,KE GUADAGNERA' UN CENTIMETRO...E IO SO KE SE POTRO AVERE UN ESISTENZA APPAGANTE,SARA PERCHE SONO DISPOSTO ANCORA A BATTTERMI E A MORIRE,PER QUEL CENTIMETRO...LA VOSTRA VITA E' TUTTA LI,IN QUESTO CONSISTE...E' IN QUEI 10 CENTIMETRI DAVANTI ALLA FACCIA!!!MA IO NON POSSO OBBLIGARVI A LOTTARE...DOVETE GUARDARE IL COMPAGNO KE AVETE ACCANTO,GUARDARLO NEGLI OCCHI...IO SCOMMETTO KE CI VEDRETE UN UOMO DETERMINATO A GUADAGNARE TERRENO CON VOI...KE CI VEDRETE UN UOMO KE SI SACRIFICHERA VOLENTIERI PER QUESTA SQUADRA,CONSAPEVOLE DEL FATTO,KE QUANDO SARA IL MOMENTO VOI FARETE LO STESSO PER LUI!!!!QUESTO E' ESSERE UNA SQUADRA,SIGNORI MIEI....PERCIO,O NOI RISORGIAMO ADESSO,COME COLLETTIVO,O SAREMO ANNIENTATI,INDIVIDUALMENTE...E' IL FOOTBALL RAGAZZI...E' TUTTO QUI....ALLORA....CHE COSA VOLETE FARE!?!?!
(CASINO GENERALE)


e vorrei aggiungere:


"Ogni maledetta domenica si vince o si perde.Ma bisogna vedere se si vincwe op s perde da uomini"

sabato 20 marzo 2010

C' era una volta la Juventus (FONTE: www.ju29ro.com")


DA: www.ju29ro.com


Noi tifosi, unici custodi del passato

Esiste una differenza fondamentale tra l'essere un giocatore della Juventus o da Juventus.
Noi non siamo solo una squadra di calcio, dietro di noi abbiamo una storia importante che solo negli ultimi anni, con la truffa e l'inganno, gli schiavi di sempre hanno cercato di infangare.
La Juventus è un'idea, è fede allo stato puro, è compagna di notti insonni, leggenda scritta sui campi di tutto il mondo da Uomini che hanno incarnato quello spirito combattivo che tutti ci invidiavano.
La Juventus era quella squadra che veramente non mollava mai, composta da UOMINI che sul 3 a 0, in pieno recupero, si mettevano le mani tra i capelli per un gol mangiato.
Milioni di persone si sono innamorate di quella Maglia per come veniva onorata da chi la indossava.
Nel nostro passato non ci sono solo vittorie, anzi, soprattutto in campo europeo, con attenzione particolare alle finali, abbiamo un saldo molto negativo... ma ogni volta, pur vedendo gli avversari alzare la Coppa, il grido "JUVE" si è alzato così forte da sovrastare le urla di chi stava gioendo dall'altra parte. Stavolta no, la sconfitta con l'onesto Fulham ci ha annichilito togliendoci anche quella forza interiore che non ci aveva mai abbandonato. Nel nostro vocabolario esiste il termine sconfitta, ma alla lettera U potevamo trovare Umiltà, Unione, Urla, mai era capitato di leggere UMILIAZIONE. Perché questo è accaduto ieri [giovedì, ndr] a Londra: siamo stati umiliati ed insieme a noi la Storia, gli Uomini che l'hanno scritta, dai ragazzi del Massimo D'Azeglio fino a Moreno Torricelli.
Siamo delusi, arrabbiati, pieni di veleno perché vediamo che in campo nessuno, e ripeto nessuno, ha la forza di spiegare agli altri cosa significhi indossare quella Maglia. In una squadra di Uomini, gente come Melo e Zebina sarebbero stati attaccati al muro, obbligati a fare le valigie e non si sarebbero mai permessi di insultare la Gente che si mette la mano in tasca per seguire un sogno.
In una squadra di Uomini, qualcuno si sarebbe preso la briga di raccontare il passato per far capire che c'è modo e modo di perdere, l'importante è lottare fino a quando il cuore può battere.
Una volta, Boniperti a giocatori che chiedevano un aumento di stipendio, faceva vedere le foto della squadra che aveva vinto lo scudetto l'anno precedente e diceva: "Gli altri hanno festeggiato e tu hai il coraggio di volere più soldi?". Firmavano tutti senza fiatare. Oggi Blanc fa vedere il plastico del nuovo stadio...
Questo è il momento più brutto della nostra vita calcistica: senza memoria storica e tantomeno Uomini che possano tramandarla, senza giocatori, fatte poche eccezioni, che siano degni della Maglia, senza dirigenza, senza progetto, senza società. Però tra un paio di stagioni avremo lo stadio nuovo con i negozi ed i ristoranti... Siamo rimasti Noi, con quel fuoco che ci arde dentro. E' dalla nostra passione che possiamo ripartire, siamo custodi del nostro passato. Ognuno di noi può fare qualcosa di importante cominciando dal non abbassare la guardia.
Io sono tifoso della Maglia e da ieri sera, anche di ognuno di Voi, almeno di quelli che stamattina, svegliandosi dopo una notte tormentata, si sono guardati allo specchio e si sono visti più Gobbi che mai. Ed un pensiero a chi ieri era al Cottage e si è preso gli insulti degli indegni anche per noi.
Io non mollo perché vivo per Lei.

venerdì 19 marzo 2010

IF (R.Kipling)

If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you,
If you can trust yourself when all men doubt you
but make allowance for their doubting too,

If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don't deal in lies,
Or being hated, don't give way to hating
And yet not look too good, nor talk too wise:

If you can dream - but not make dreams your master,
If you can think - but not make thoughts your aim;
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two imposters just the same;

If you can bear to hear the truth you've spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build them up with worn-out tools

If you can make one heap of all your winnings
And risk it all on one turn of pitch-and-toss
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss;

If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on, when there is nothing in you
Except the Will which says to them: "Hold on!"

If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with kings, yet not lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you;
If all men count with you, but none too much,

If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds¹ worth of distance run
Yours is the Earth and everything in it,
And, what is more, you'll be a Man, my son!



Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!